Braccio di ferro sulla Finanziaria fra Tommaso Padoa-Schioppa e Joaquin Almunia. Il commissario Ue agli affari economici e monetari parla della necessità di "misure aggiuntive" e chiede all'Italia "il rispetto dei patti" per aggredire un debito pubblico "insostenibile", il ministro dell'Economia replica: gli impegni con l'Europa sono stati rispettati.
Debito pubblico insostenibile, servono correttivi. Lo ha detto Joaquin Almunia, commissario Ue agli affari economici. Ha replicato Padoa Schioppa: nel 2007 abbiamo fatto meglio del previsto sul fronte del deficit e nel 2008 possiamo fare anche un po' di meno. A sentire le dichiarazioni di Almunia e quelle di Padoa-Schioppa nella due giorni lussemburghese in cui si sono riuniti l'Eurogruppo e l'Ecofin sembra di assistere ad un dialogo tra sordi, con il commissario decisamente più duro con l'Italia che con la Francia, malgrado quest'ultima abbia confermato l'intenzione di far slittare al 2012 l'obiettivo del pareggio di bilancio. LE CRITICHE. Il commissario Ue alla fine dell'Eurogruppo aveva parlato di Finanziaria "non ambiziosa" che richiede "misure aggiuntive". Poi: "Al di là della correzione del deficit eccessivo - ha detto - non possiamo ignorare che l'Italia ha un debito pubblico insostenibile, che ogni anno costa il 4,5% del Pil. Questa situazione non può protrarsi all'infinito". Almunia si è detto quindi preoccupato per il fatto che nel 2008 la correzione del disavanzo sarà solo dello 0,2%, contro lo 0,5% previsto, e che il pareggio di bilancio resta confermato al 2011, anzichè anticiparlo al 2010 come l'Eurogruppo ha chiesto a tutti i Paesi.LA REPLICA. Pronta la replica di Padoa-Schioppa. "Nessuno mi ha detto, nè avrebbe potuto dirmi che sono stati mancati gli impegni presi in Europa". Come nessuno nel corso dell'Eurogruppo - assicura il ministro - ha chiesto all'Italia misure aggiuntive: "Chiedetelo ad Almunia", ha replicato seccato. "Certo - ha ammesso - l'Italia per il 2008 farà un aggiustamento del deficit dello 0,2%, meno dello 0,5% previsto nella versione più impegnativa del braccio preventivo del patto Ue". Ma l'impegno complessivo dell'Italia - ricorda - era una correzione del 2,1% in tre anni, di cui l'1,6% nel biennio 2006-2007 e lo 0,5% nel 2008". Siccome nel biennio precedente si è fatto di più (tanto è vero che il 2007 si chiuderà con un deficit al 2,4% contro il 2,8% precedentemente stimato) allora - è il ragionamento del ministro - nel 2008 si può anche fare di meno.
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