Che l’Italia vada male lo sanno tutti sia in Europa, sia negli Stati Uniti d’America, ma quando ascoltano le dichiarazioni del superministro Tommaso Padoa Schioppa i cittadini si rendono conto che il nostro Paese non va solo male, ma sta calando precipitosamente. Padoa Schioppa è ministro dell’Economia, e quasi ogni giorno fa dichiarazioni che un tempo si sarebbero definite “fregnacce”.
Ora ha dichiarato addirittura che “le tasse sono bellissime”. Che le tasse siano necessarie e che si debbono pagare è ovvio: lo si fa da alcuni millenni, ma nella storia nessun ministro ha mai dichiarato che le tasse sono belle. Quando l’uomo che dovrebbe dirigere la nostra economia salta fuori con dichiarazioni siffatte (che Daniele Capezzone definisce “da marziano”, mentre Fabrizio Cicchitto preferisce descrivere come “penitenziali”) non si può fare a meno di concludere che l’economia di questo Paese è guidata da un uomo neppure accettabile dal Terzo Mondo. Il professor Romano Prodi è un brav’uomo, ma anche lui deve condividere - nel suo intimo - le affermazioni di Capezzone e Cicchitto. Noi non riusciamo a comprendere perché Prodi abbia fatto la scelta di questo personaggio: forse perché non lo conosceva bene. Però avrà letto le sue dichiarazioni grottesche e crediamo che ne sarà rimasto sconvolto. Mai una nazione ha dato in mano la responsabilità dell’economia a un uomo così privo di cautela e celebre ormai per le troppe frasi “del sen fuggite”. Noi comprendiamo che a Prodi piaccia stare a Palazzo Chigi e soprattutto che sia lieto di poter governare. Ma con chi? Si rende conto il capo del governo che l’economia è il fondamentale dello Stato da quando è sorta la civiltà? E non si venga a dire che un ministro può essere bravo in economia anche se ogni tanto si lascia sfuggire qualche frase infelice. La serietà intellettuale non può non essere disgiunta da un minimo di ingegno. E chi ingegno non ha, non può essere assolutamente un capace economista in grado dirigere la nazione nel settore primario. Padoa Schioppa ha sicuramente studiato l’economia. Ma non ci sono mai state nel mondo persone che capivano veramente i fatti economici e che si lasciassero andare a tali leggerezze quando parlavano. Noi non sappiamo chi domani potrà governare il Paese e deciderne l’economia. Ma certo è che chi prenderà questa responsabilità in futuro deve avere equilibrio e saggezza e non far ridere la gente con affermazioni puerili e al di fuori della realtà. C’è il fondato dubbio che un personaggio che continua a fare affermazioni che si possono definire quanto meno infantili non possa avere capacità sufficienti per rimanere alla guida di un dicastero così importante. Se Prodi - per ragioni sue, che non conosciamo - non se ne vuole andare, mandi almeno un uomo di buone capacità al ministero dell’Economia. Se teme che ciò possa significare crisi di governo, trovi una scusa - che so, che Padoa Schioppa è malato - e lo sostituisca temporaneamente con Tizio, Caio o Sempronio. L’Italia è sempre stata un Paese serio, anche se meno quotato di Germania, Francia e Gran Bretagna e non può finire nel ridicolo. Noi non diciamo che a capo del governo debba andare Lamberto Dini o Silvio Berlusconi; su ciò deciderà a suo tempo il Parlamento. Diciamo solamente che chi non è in grado di ricoprire un determinato ruolo deve uscire di scena quanto prima che procuri eccessivi danni al Paese. Se Padoa Schioppa non è adatto al dicastero di XX Settembre, come tanti italiani affermano, lasci il ministero dell’Economia e non faccia dire a tutto il mondo che l’Italia è ormai un Paese da quattro soldi, nel quale manca ogni capacità di governare e di dirigere. Con Padoa Schioppa ne soffre la nostra credibilità. A nostro avviso egli non sarebbe nemmeno in grado di condurre avanti l’economia di un povero Comune di dieci o quindicimila abitanti.
Ora ha dichiarato addirittura che “le tasse sono bellissime”. Che le tasse siano necessarie e che si debbono pagare è ovvio: lo si fa da alcuni millenni, ma nella storia nessun ministro ha mai dichiarato che le tasse sono belle. Quando l’uomo che dovrebbe dirigere la nostra economia salta fuori con dichiarazioni siffatte (che Daniele Capezzone definisce “da marziano”, mentre Fabrizio Cicchitto preferisce descrivere come “penitenziali”) non si può fare a meno di concludere che l’economia di questo Paese è guidata da un uomo neppure accettabile dal Terzo Mondo. Il professor Romano Prodi è un brav’uomo, ma anche lui deve condividere - nel suo intimo - le affermazioni di Capezzone e Cicchitto. Noi non riusciamo a comprendere perché Prodi abbia fatto la scelta di questo personaggio: forse perché non lo conosceva bene. Però avrà letto le sue dichiarazioni grottesche e crediamo che ne sarà rimasto sconvolto. Mai una nazione ha dato in mano la responsabilità dell’economia a un uomo così privo di cautela e celebre ormai per le troppe frasi “del sen fuggite”. Noi comprendiamo che a Prodi piaccia stare a Palazzo Chigi e soprattutto che sia lieto di poter governare. Ma con chi? Si rende conto il capo del governo che l’economia è il fondamentale dello Stato da quando è sorta la civiltà? E non si venga a dire che un ministro può essere bravo in economia anche se ogni tanto si lascia sfuggire qualche frase infelice. La serietà intellettuale non può non essere disgiunta da un minimo di ingegno. E chi ingegno non ha, non può essere assolutamente un capace economista in grado dirigere la nazione nel settore primario. Padoa Schioppa ha sicuramente studiato l’economia. Ma non ci sono mai state nel mondo persone che capivano veramente i fatti economici e che si lasciassero andare a tali leggerezze quando parlavano. Noi non sappiamo chi domani potrà governare il Paese e deciderne l’economia. Ma certo è che chi prenderà questa responsabilità in futuro deve avere equilibrio e saggezza e non far ridere la gente con affermazioni puerili e al di fuori della realtà. C’è il fondato dubbio che un personaggio che continua a fare affermazioni che si possono definire quanto meno infantili non possa avere capacità sufficienti per rimanere alla guida di un dicastero così importante. Se Prodi - per ragioni sue, che non conosciamo - non se ne vuole andare, mandi almeno un uomo di buone capacità al ministero dell’Economia. Se teme che ciò possa significare crisi di governo, trovi una scusa - che so, che Padoa Schioppa è malato - e lo sostituisca temporaneamente con Tizio, Caio o Sempronio. L’Italia è sempre stata un Paese serio, anche se meno quotato di Germania, Francia e Gran Bretagna e non può finire nel ridicolo. Noi non diciamo che a capo del governo debba andare Lamberto Dini o Silvio Berlusconi; su ciò deciderà a suo tempo il Parlamento. Diciamo solamente che chi non è in grado di ricoprire un determinato ruolo deve uscire di scena quanto prima che procuri eccessivi danni al Paese. Se Padoa Schioppa non è adatto al dicastero di XX Settembre, come tanti italiani affermano, lasci il ministero dell’Economia e non faccia dire a tutto il mondo che l’Italia è ormai un Paese da quattro soldi, nel quale manca ogni capacità di governare e di dirigere. Con Padoa Schioppa ne soffre la nostra credibilità. A nostro avviso egli non sarebbe nemmeno in grado di condurre avanti l’economia di un povero Comune di dieci o quindicimila abitanti.
1 commento:
Ho disegnato (con ironia).
Sul mio blog e sul Quotidiano della Basilicata!
www.iltratto.splinder.com
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